Il Dorso
Lunedì mattina incontriamo Federico e i ragazzi in piscina: neanche tempo di disfare le valige e già sono in acqua pronti a perfezionare ogni piccolo dettaglio per limare un centesimo di secondo.
Oggi, con coach Benda, affronteremo la tecnica del dorso, lo stile che spesso viene insegnato per primo perché considerato il più facile visto che la respirazione avviene senza immersione del capo.
TECNICA DELLO STILE DORSO
Sicuramente è lo stile che insegniamo ai bambini e agli adulti per primo perché la respirazione sott’acqua, soprattutto per un principiante, richiede molto tempo per essere appresa e non essendo utilizzata nel dorso elimina una difficoltà di assetto e coordinazione non da poco.
Il dorso è famoso anche come “cura” per la scoliosi o il mal di schiena, ma in realtà non sempre è così perché come ogni attività sportiva si ottengono benefici solo quando i movimenti sono eseguiti con la padronanza del gesto e sotto la guida attenta di un professionista soprattutto se si è alle prime armi.
In origine il dorso era nuotato con la bracciata simmetrica e le gambe con un movimento simile alla rana, ancor oggi questo esercizio è utilizzata nelle fasi di defaticamento. Oggi la nuotata si è evoluta con un movimento asimmetrico delle braccia e delle gambe con partenza dall’acqua e lunghe fasi di nuoto in subacquea.
Nel dorso la posizione della testa è un elemento a cui dedichiamo molta attenzione: lo sguardo deve essere rivolto verso l’alto tenendo metà del capo e le orecchi immerse. Sollevare il capo guardando verso i piedi è l’errore di assetto tipico nei principianti che si trovano dopo pochi metri con bacino e gambe affondate.
La battuta di gambe a dorso è continua, con 6 colpi per ogni ciclo di bracciata. Al contrario dello stile libero, il movimento è in accelerazione verso l’alto, parte dall’anca che estende la coscia e poi il ginocchio, il piede è disteso e leggermente intraruotato, come a dare un calcio verso la superficie dell’acqua. Un altro errore tipico sono i piedi tenuti a martello, movimento istintivo per alcuni bambini che mette a dura prova la capacità di un istruttore di far apprendere la tecnica corretta.
Come per lo stile libero e nella farfalla, la bracciata a dorso è la parte propulsiva della nuotata. Nella bracciata l’elemento più importante è la posizione del gomito soprattutto nella fase subacquea. A differenza del crawl, dove durante presa e trazione posso avere il controllo visivo, nel dorso la parte attiva della bracciata deve essere ben percepita dalla persona con il solo controllo cinestesico.
Il recupero della bracciata va fatto con il polso rilassato, la spalla si svincola dall’acqua per ridurre l’attrito all’avanzamento, grazie al movimento di rollio del busto, il braccio disteso verso il soffitto viene slanciato in direzione del movimento della nuotata, il primo dito ad entrare in acqua è il mignolo.
Inizia la fase di presa dell’acqua flettendo il polso, mantenendo il gomito alto il polso non affonda fino all’altezza delle spalle dove inizia la fase di spinta che prosegue fino a braccio completamente esteso, segue una nuova fase di recupero.
Anche nel dorso la coordinazione dei movimenti è fondamentale per nuotare in modo efficiente e veloce.
La respirazione, nonostante avvenga fuori dall’acqua, ha un ritmo ben preciso, così come non è casuale la battuta delle gambe per cui quando il braccio destro entra in acqua, la gamba sinistra deve aver finito la fase di spinta. Nella bracciata la fase di spinta di un braccio deve cominciare quando l’altro braccio deve ancora entrare in acqua in modo da sfruttare la massima propulsione per prendere l’acqua più avanti.
Campioni Italiani:
Attualmente i dorsisti italiani che maggiormente ci rappresentano a livello internazionale sono entrambi veneti.
La montebellunese Margherita Panziera (classe 1995), ha vinto la medaglia di bronzo nei 200 metri dorso agli europei in vasca corta di Copenaghen nel 2017 stabilendo il nuovo record italiano col tempo di 2.02.43. In vasca lunga si è laureata campionessa nella stessa distanza agli europei di Glasgow 2018, stabilendo il nuovo record dei campionati con 2.06.18. E’ detentrice del record italiano assoluto in vasca lunga con il tempo di 2.05.56 e sarà sicura protagonista alle prossime olimpiadi di Tokyo.
In campo maschile il dorsista più forte attualmente è il vicentino classe 2001, Thomas Ceccon, Fin da piccolo tesserato con la società Leosport, dal 2017 si allena presso il centro Federale di Verona, dove nuota anche Federica Pellegrini. Dopo aver dominato per anni le categorie giovanili sia a livello nazionale che internazionale, con 52.84 è il detentore del record italiano dei 100 dorso in vasca lunga, tempo che gli ha permesso di qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo dove di sicuro a livello singolo, ma anche in staffetta ci aspettiamo che farà parlare di se e del suo talento.
Grazie Federico perché ci stai accompagnando settimana dopo settimana, in questo bellissimo viaggio nel mondo del nuoto in vista delle Olimpiadi. Saranno ben due i vicentini a rappresentare l’Italia: Thomas Ceccon e il nostro Pier Andrea Matteazzi con una Nazionale che si presenta ai blocchi di partenza con buone chance di riempire il medagliere.
Vi aspettiamo come sempre la prossima settimana per parlare del DELFINO o FARFALLA.
STAY TUNED!