L’acqua in piscina
Il primo articolo del nostro blog parte da un tema di attualità in questo periodo ovvero l’igiene nelle piscine. A causa di temperature e grado di umidità elevati, la piscina viene spesso “accusata” di provocare contagi, infezioni e micosi. Ma in realtà è uno dei luoghi più normati dal legislatore e più controllati dagli enti preposti in termine di igiene e sanificazione.
A parlarci di questo argomento è il dottor Andrea Maroso, laureato in Chimica e RSPP di Piscine di Vicenza dal 2019:
“I parametri chimici dell’acqua delle piscine devono rientrare in precisi criteri stabiliti dall’Accordo Stato-Regioni del 16/01/2003.
Questi valori sono controllati quotidianamente da operatori qualificati dell’impianto natatorio, mensilmente da un laboratorio esterno accreditato e a campione dall’ASL di appartenenza. Tutte le registrazioni vengono raccolte in un registro di controlli: il REGISTRO DI VASCA.
Prelievo dell'acqua mensile effettuato dal tecnico del Laboratorio Fratini
- la disinfezione (percentuale di agenti antibatterici e antivirali)
- il pH
- il ricircolo, il filtraggio e il rinnovo dell'acqua (di questo argomento parleremo in un articolo successivo essendo molto un capitolo abbastanza "denso").
La disinfezione dell'acqua o clorazione
L’acqua della piscina può essere contaminata da organismi patogeni, perciò, attraverso un sistema di filtrazione, viene trattata e sterilizzata con raggi ultravioletti, ozono, iodio, bromo, argento a seconda delle necessità.
Inoltre è indispensabile che nella vasca sia costante ed efficace l’azione di una sostanza disinfettante ad azione residua (Cloro Libero Attivo) in grado di neutralizzare e distruggere l’agente patogeno.
Si tratta di prodotti, di tipo granulare o liquido, che contengono una percentuale di principio attivo costituito da ipoclorito di sodio o ipoclorito di calcio, i quali combinandosi con l’acqua danno origine all’ACIDO IPOCLOROSO (Cloro Attivo Libero) che è il vero agente ossidante antibatterico.
Tutte le apparecchiature di dosaggio dei prodotti disinfettanti devono essere di tipo automatico, con dispositivi idonei a registrare e regolare il continuo mantenimento delle concentrazioni necessarie.
La concentrazione delle sostanze cloranti normalmente deve essere compresa tra 0,7 e 1,5 mgr/lt, a seguito dei protocolli Covid-19, la concentrazione è stata innalzata a 1,0-1,5 mgr/lt.
Centralina per il monitoraggio del cloro della vasca grande
Il Cloro Libero Attivo attacca le sostanze organiche lasciate dai bagnanti in acqua dando luogo al CLORO COMPOSTO (Clorammine) che sono le vere responsabili di bruciori, irritazioni e odore di cloro. Infatti, tali effetti non sono da imputarsi, come erroneamente, si crede all’elevata presenza di cloro ma ad un accumulo di clorammine dovuto ad uno scarso ricircolo dell’acqua (di cui parleremo nel prossimo articolo).
La normativa prevede che che il Cloro Libero Attivo sia presente in concentrazioni almeno 3 volte superiori alle clorammine. Quando si è in presenza di un elevato afflusso di bagnanti, è probabile che la concentrazione di Cloro Libero Attivo subisca un brusco abbassamento dovendosi “legare” ad una maggiore quantità di sostanze organiche presenti in acqua.
Da qui si evince l’importanza di fare la doccia prima di entrare in acqua, anche prima del protocollo Covid-19: eliminare le sostanze organiche presenti sulla pelle come sudore, grasso, creme, etc è fondamentale per garantire un corretto equilibrio fra Cloro Libero Attivo e Clorammine.
Per riportare i valori nella norma si ricorre all’iperclorazione, detto anche break-point, che consiste in un sovradosaggio delle sostanze cloranti da effettuarsi esclusivamente nell’orario di chiusura dell’impianto.
Il pH
Il pH è l’unità di misura con la quale si determina il grado di acidità e alcalinità di una sostanza.
pH tra 0 e 7 = Acido
pH a 7 = Neutro
pH tra 7 e 14 = Alcalino (basico)
Per l’acqua della piscina il valore a norma è compreso tra 6,5 e 7,5, quello ottimale è a 7,2, infatti solo in questo intervallo si raggiunge la massima efficacia delle sostanze ossidanti immesse.
La regolazione costante del pH permette anche di ridurre i fenomeni di irritazione delle mucose e degli occhi, che possono essere dovuti ad uno squilibrio del pH verso valori troppo alti (basici) o troppo bassi (acidi).
L'acido solforico è utilizzato per stabilizzare il pH dell'acqua
Sperando di essere riuscito a darVi un piccolo assaggio di come funziona il trattamento dell’acqua e quanto importante è cercare il corretto equilibrio di tutti gli agenti in gioco per una corretta igiene delle vasche, Vi invito a scrivermi qualunque dubbio o considerazione nei commenti del post oppure alla mail amavivinuota@piscinedivicenza.it, sarò molto lieto di risponderVi.
Dottor Andrea Maroso
Grazie Andrea per il tuo prezioso contributo e Vi aspettiamo la prossima settimana per la nostra seconda PILLOLA DALL’ACQUA: il ricircolo dell’acqua e dell’aria nel Palazzetto del Nuoto.