L’insegnamento dei principi di salvamento fin da piccoli
Scrivere questo articolo due giorni dopo la certezza della chiusura delle piscine fino al 6 aprile è difficile, soprattutto per chi come noi ha assistito allo sviluppo della cultura dell’acqua negli ultimi decenni.
Vogliamo cogliere l’occasione, in questa premessa, di ribadire alle Istituzioni come il nuoto non sia solo uno sport, ma abbia un ruolo essenziale nella vita dei cittadini di un Paese circondato dall’acqua e raccomandare ai genitori, soprattutto in vista dell’estate, di portare in piscina i loro figli appena sarà possibile perché IL NUOTO SALVA LA VITA!
In Italia, ogni anno, più di 400 persone muoiono per annegamento e la maggior parte di esse si trova nella fascia 0-20 anni. Le ragioni sono molteplici fra cui l’inesperienza, la poca capacità e, in alcuni casi, l’imprudenza.
Imparare fin da piccoli i principi del salvamento, aiuta i bambini, oltre a "cavarsela" in una situazione di pericolo, a conoscere e rispettare un elemento estremamente affascinante ma anche pericoloso.
La nostra attenzione all’autonomia in acqua inizia con l’acquaticità neonatale dove ai bambini vengono proposte le immersioni dai tre mesi. L’obiettivo è di continuare a stimolare il riflesso di apnea con il quale nascono che consiste nella chiusura automatica della glottide quando il retrofaringe entra in contatto con un liquido impedendo, quindi, di raggiungere la trachea.
Nei mesi successivi imparano ad aggrapparsi al bordo con le mani e a fare forza sulle braccia sfruttando la spinta dell’acqua per uscire dal muretto. Possono riemergere dopo un tuffo sperimentando l’apnea e, girandosi, raggiungere il bordo già a partire da un anno.
Un’altra attività strettamente collegata al tema dell’autonomia in acqua che affrontiamo dall’anno in poi sono i giochi di spostamento con supporti quali salvagenti e/o salamini.
L'abilità dell'istruttore nel coinvolgere i bambini nel gioco creando la giusta complicità con il genitore nel sgonfiare progressivamente il supporto è la ricetta magica che consegna al piccolo protagonista delle nostre avventure la capacità di compiere tratti sempre più lunghi in maniera autonoma a partire dai due anni.
Nel periodo della scuola materna, nel percorso della scuola nuoto bambini, gli istruttori cominciano ad inserire gli elementi della didattica del nuoto sempre con la scelta precisa di non ricorrere ad ausili esterni come braccioli o ciambelle, proprio per far scoprire ai bambini qual è in acqua l’assetto più vantaggioso nello spostamento.
Sperimentare con il proprio corpo che, tuffandosi dal tappettone oppure saltando da un “sasso magico” all’altro, è più semplice raggiungere il bordo immergendo la testa e sollevando il bacino aiuta il bambino a percepire la differenza quando invece cerca di avanzare “camminando” come sulla terra ferma.
Altro tema importante nelle nostre lezioni sono i giochi che invitano il bambino a tenere gli occhi aperti sott’acqua. Chiudere gli occhi mentre si nuota è come camminare bendati: si perde l’orientamento e si rischia di prendere la direzione sbagliata.
A volte ci viene chiesto il perché non facciamo utilizzare gli occhialini nei primi anni di scuola nuoto, ma nella nostra visione di autonomia in acqua, soprattutto in caso di avvento avverso, la capacità del bambino di cercare l’assetto corretto e di orientarsi nello spazio che lo circonda anche senza oggetti esterni è di fondamentale importanza.
Negli anni successivi, quando questi elementi saranno consolidati e sarà necessario percorrere grandi distanze nuotando, l’inserimento degli occhialini sarà consigliato dallo stesso istruttore.
Termina qui, per oggi, il nostro viaggio nella ricerca dell’autonomia in acqua fin da piccoli con la certezza di avervi trasferito l’importanza di sposare un progetto che si costruisce negli anni in primis per la sicurezza delle generazioni future.
Speriamo che in queste poche righe, molti di voi abbiamo trovato risposte e stimoli che come sempre vi invitiamo a condividere nei commenti del post o alla mail amavivinuota@piscinedivicenza.it.
L’avventura continua la prossima settimana con IL MAGICO MONDO DELL’ACQUATICITA’ NEONATALE.