Potenzialità e limiti dell’esercizio in acqua
Continuiamo il nostro viaggio nell’elemento acqua parlandovi, in modo più dettagliato dei vantaggi e dei limiti dell’esercizio in acqua con Alessandro Giurelli, chinesiologo e responsabile tecnico del Centro Move Different.
“L’acqua è un elemento molto particolare la cui densità avvantaggia il corpo umano immerso, ma allo stesso tempo, come già ha anticipato Annarita nella scorsa intervista, potrebbe rappresentare un limite se non adeguatamente gestito.
A livello tecnico, proprio perché l’elemento acqua è più denso, la fase iniziale del movimento renderà necessaria una quota di energia maggiore rispetto all’aria, forza che tenderà a stabilizzarsi nelle azioni successive salvo un cambio di velocità.
L’ambiente acqua tende ad offrire maggiore o minore resistenza, in base alla superficie di attrito che si offre alla stessa durante lo svolgimento degli esercizi: ciascuno di noi ha provato il diverso sforzo fisico nello spostarsi verticalmente oppure orizzontalmente in acqua.
Altro elemento determinante è la lunghezza delle leve quindi, con il corpo immerso, fare un movimento con il braccio teso oppure con il braccio flesso, comporta un impegno diverso e di conseguenza un dispendio energetico diverso.
L’acqua non resta ferma, il nostro movimento forma flussi turbolenti, lamellari e scie; i primi aumentano la resistenza che incontriamo, i secondi la diminuiscono. Questo è il motivo per cui un esercizio, svolto nello stesso tempo insieme ad altre persone, può diventare intenso dal punto di vista cardiovascolare, mentre se si nuota in scia dietro ad un’altra persona, lo sforzo sarà minore.
La capacità di una persona di percepire tutte queste caratteristiche del movimento in acqua sono un immenso vantaggio per poter modulare la qualità e l’intensità del proprio allenamento.
Come animali terrestri i nostri schemi motori sono innati, l’esercizio specifico li perfeziona, mentre gli schemi motori acquatici vanno appresi e adattati in tutto il percorso di crescita in maniera costante perché è facile dimenticarsi come si galleggia da un anno all’altro.
Questo è uno dei motivi per cui questo stop forzato di mesi, in tutta la popolazione che frequentava gli impianti natatori, soprattutto nell’età evolutiva, è destinato a fare dei grandissimi danni in termini di conoscenza e adattamento all’ambiente e di conseguenza di sopravvivenza in acqua.
Altri limiti dell’attività in acqua sono una difficoltà della quantificazione del carico di allenamento proprio per la percezione individuale del mezzo e di concerto un’assenza di programmi di allenamento codificati.
Il progetto del monitoraggio HTS che stiamo portando avanti, unito ai nuovi Format Training, testati dal Team di EAA , che inseriremo a breve, porteranno di sicuro il settore a crescere notevolmente dal punto di vista dell’efficacia della programmazione dell’allenamento.
Come già anticipato nella scorsa puntata, in acqua si scarica virtualmente il peso del corpo, proporzionalmente alla profondità della stessa. Questa caratteristica propria del mezzo liquido crea una minore tensione muscolare e l’assenza del prestiramento tipico delle attività terrestri. La resistenza che l’acqua offre ad ogni parte del corpo a 360° fa si che ci sia un impegno sinergico dei muscoli agonisti e antagonisti.
Per questo motivo in acqua si allena la “forza acquatica” meglio chiamata come forza funzionale e metabolica, ma non la forza tipicamente allenata con le attività terrestri conosciuta sotto varie declinazioni ( forza massima – forza resistente etc..)
La mancanza di aumento di volume della muscolatura lavorando in acqua può essere un punto di forza dell’attività, per noi chinesiologi è un’area di miglioramento che andrebbe compensata con l’esercizio a terra per evitare una mancanza di tonicità del muscolo e quindi di sostegno della sua funzione.”
Ringraziamo Alessandro per le sue indicazioni tecniche e vi invitiamo a vedere il nostro innovativo Centro Medico di fianco al Palazzetto del Nuoto, piccolo gioiello di tecnologia e alta competenza tecnica dello staff. Restiamo a Vostra disposizione nei commenti del post in FB o alla mail amavivinuota@piscinedivicenza.it e ci aggiorniamo alla prossima settimana per parlare del MONITORAGGIO CARDIACO IN ACQUA.
STAY TUNED!