Progetti Green: risparmio energetico
“Siamo a un minuto dall’apocalisse!” Questo è l’esordio di Boris Johnson al COP 26 di Glasgow. Una frase d’effetto alla James Bond, ma che riassume un punto chiave nell’agenda dei capi di Stato e di Governo riuniti in questi giorni.
I Paesi del G20 rappresentano circa il 75% delle emissioni globali di gas serra e circa l’80% del PIL mondiale. Al vertice dello scorso fine settimana a Roma, i membri del G20 hanno concordato di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi e “dovrebbero essersi impegnati” a raggiungere emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo, anche se qualche Paese già allunga i tempi al 2070 (India).
Può sembrare un problema lontano dal nostro vivere quotidiano, ma in realtà non è così! Dagli eventi atmosferici sempre più violenti e imprevedibili al più angosciante dilemma su che Pianeta consegneremo ai nostri figli o nipoti, ognuno di noi sta prendendo sempre più consapevolezza di un tema che guarda ad un futuro non più tanto lontano.
Uno sguardo al futuro che Piscine di Vicenza, nella persona del suo Presidente Paolo Gecchelin, aveva già iniziato a maturare nel 2009 con i primi ragionamenti sul risparmio energetico.
Visionario? Per certi versi si, ma forse più uomo pratico impegnato a far quadrare i conti di una struttura che per definizione “consuma anche da ferma” ovvero una piscina!
E mentre la scorsa settimana è letteralmente atterrata la seconda macchina di Unità Trattamento Aria (UTA) che andrà a completare il nuovo impianto in funzione da settembre, vogliamo raccontarvi come il Palazzetto del Nuoto e il Parco Acquatico siano tra i pochi impianti pubblici ad oggi dotati di tecnologie GREEN in grado di assicurare più del 50% di autoproduzione del fabbisogno necessario.
In un impianto progettato nel 1996 e diventato operativo nel 2003, gli investimenti di Piscine di Vicenza hanno permesso di consegnare alla città un piccolo gioiello di impiantistica eco compatibile che da 12 anni ragiona in termini di risparmio energetico e di rispetto dell’ambiente.
E il termine “ragiona” non è utilizzato a caso visto il ruolo centrale della domotica in tutti gli interventi effettuati negli ultimi anni.
Ma com’è iniziato questo progetto? Vi ricordate quando nelle nostre prime pillole vi abbiamo parlato del ricircolo dell’acqua? Ecco tutto ha avuto inizio proprio dal nostro magico elemento perché “l’uomo dei conti” ha cominciato a ragionare su come poter risparmiare per trattare e riscaldare 1700 mc di acqua, ovvero 13.000 vasche da bagno.
All’acqua si aggiungono 10.000 mc di aria da dover scambiare con l’esterno e quindi da riscaldare per più volte al giorno.
Non ultimo, mentre in palestra spesso si torna a casa dopo un passaggio veloce in spogliatoio, in piscina è scontato doccia, trucco e parrucco per ogni cliente.
Dal pensiero del risparmio sulle bollette all’efficientamento energetico il passaggio è stato breve e obbligato perché la consapevolezza di quanto strutture con le nostre dimensioni rischiano di essere impattanti per l’ambiente, non consente esitazioni.
La collaborazione con altre realtà nel panorama nazionale con la stessa vocazione, la creazione di gruppi di acquisto per trattare tariffe e condizioni di fornitura, tanto studio e approfondimenti su temi specifici con aziende specializzate, hanno dato vita ad un percorso che culminerà alla fine di dicembre con l’allacciamento alla domotica della nuova UTA.
Un percorso non sempre lineare a causa di un progetto redatto sulla carta quando ancora l’azione più green di cui si parlava all’epoca era chiudere il rubinetto dell’acqua mentre si usava lo spazzolino! A cui sicuramente vanno aggiunti importanti capitali impiegati e non riconosciuti dalle varie amministrazioni nonché la pandemia con la chiusura forzata di quasi 12 mesi che sta minando il rientro degli investimenti fatti.
Fotovoltaico, cogenerazione, assorbitore, solare termico, caldaia a condensazione, coperture isotermiche, sistema Pangenius, led dimmerabili e domotica sono il riassunto di quello che vedremo nelle prossime pillole con l’obiettivo di tradurre cosa il nostro progetto GREEN ha restituito in termini di qualità dell’aria e dell’ambiente alla città di Vicenza.
Crediamo che gestire un impianto pubblico non sia solo offrire un servizio all’utenza, pur ricercando gli standard più elevati possibili, ma anche preservare al meglio il contenitore perché è un bene che appartiene a tutti i cittadini.
Sicuri che ci seguirete nelle prossime pillole perché è grazie al supporto economico di chi ci frequenta e delle banche che hanno finanziato se finora abbiamo potuto portare avanti il nostro progetto, non ci resta che darvi appuntamento a giovedì prossimo con ..correva l’anno 2009..