Tuffi
Con anticipato la scorsa settimana, oggi affronteremo un’altra disciplina che coniuga l’eleganza e la potenza della ginnastica con il mondo dell’acqua: i tuffi.
La storia dei tuffi parte dall’antichità con affreschi rinvenuti nelle tombe di Tarquinia e Paestum che risalgono a cinque secoli prima di Cristo rappresentanti uomini nell’atto di tuffarsi.
Nel XVIII secolo, in Germania, comparve anche il primo testo che trattava di nuoto e tuffi scritto da Guts Muths. L’impulso decisivo per l’evoluzione della disciplina lo si deve alla scuola americana, che riunì gli elementi di provenienza tedesca e svedese, dando il via ad una tecnica che permise di perfezionare l’impostazione e l’esecuzione del tuffo.
Le gare di tuffi fecero la loro comparsa olimpica nell’edizione di Saint Louis del 1904. Gli americani dominarono per decenni le scene della disciplina con uno dei nomi più famosi che molti di noi avranno sentito nominare, Greg Louganis. Negli ultimi anni la scuola cinese si sta affermando sempre con maggiore forza, ma anche gli italiani sono in grado di entrare a far parte della storia dei tuffi, prima con Klaus Di Biasi e Giorgio Cagnotto e poi con la plurimedagliata figlia d’arte, Tania Cagnotto.
Va anticipato che è una disciplina poco diffusa a causa della necessità di una vasca con caratteristiche particolari dai trampolini e piattaforme di varie altezze (1, 3, 5 e 10 metri) a profondità di almeno 5 metri, gli impianti più evoluti sono anche dotati di ascensore per accedere alle piattaforme più alte.
Fa parte dell’impianto anche una bubble machine, ovvero un sistema che emette aria dal fondo della vasca affinché la superficie dell’acqua risulti sempre increspata. Questo è fondamentale perché l’acqua ferma si comporta come un specchio che riflette e questo potrebbe disorientare l’atleta con una percezione alterata dello spazio nel momento dell’ingresso in acqua mettendo a rischio, non solo l’esecuzione del tuffo ma anche la sua incolumità. Funzione analoga è espletata dall’agitation system, installata nel bordo vasca che indirizza una spruzzo d’acqua nella zona d’ingresso del tuffatore.
Il trampolino è costituito da una tavola elastica corredata di un congegno a ruota con una scala da 0 a 10 che ogni atleta regola prima dell’esecuzione del tuffo in base alle sue caratteristiche fisiche e a quelle tecniche del tuffo per aumentare o diminuire la flessibilità che si vuole conferire alla tavola.
Nel territorio vicentino possiamo contare sull’impianto di Valdagno, recentemente riaperto al pubblico. Lì, in una delle prime piscine coperte costruite in Italia all’interno del progetto di “Città sociale” voluto da Gaetano Marzotto, troviamo due trampolini da 1 e 3 metri e una piattaforma da 5 metri. Nella vecchia vasca scoperta, ormai abbandonata da decenni, c’era la piattaforma da 10 metri.
Punteggio
La valutazione dei tuffi è affidata ad una giuria composta, alle Olimpiadi, da sette giudici per gli eventi individuali e 9 giudici per le gare di tuffi sincronizzati che hanno il compito di valutare ciascuna fase del tuffo.
Le fasi dei tuffi sono: l’avvicinamento, lo stacco (elevazione), il decollo, l’esecuzione tecnica della fase di volo e l’entrata in acqua. Si valuta anche la grazia con cui il tuffo è eseguito. I giudici esprimono il loro voto su una scala da 0 a 10, con possibilità anche del mezzo punto.
Ogni tuffo è valutato indipendentemente dal grado di difficoltà cui è associato. Il coefficiente di difficoltà, è un valore numerico che va da 1,3 a 3,6 ed è basato su una formula matematica che combina insieme i vari elementi del tuffo: l’avvicinamento, il numero di salti mortali, quello degli avvitamenti, la posizione di volo e di entrata. Il grado di difficoltà viene moltiplicato per il punteggio espresso dalla giuria e questo determina il punteggio finale.
Ogni tuffo è caratterizzato anche da un codice di 3 o 4 cifre che descrivono le caratteristiche e gli elementi che lo compongono.
Olimpiadi Tokyo 2020
Le gare che vedremo alle olimpiadi sono:
il trampolino da 3 metri e la piattaforma da 10 metri. Nelle gare femminili, dal trampolino di 3 metri le atlete eseguono 5 tuffi nella fase preliminare, 5 tuffi in semifinale e 5 tuffi nella fase finale, i maschi invece eseguono un tuffo in più in ogni fase.
Nel trampolino da 10 metri, in ambito femminile si eseguono 5 tuffi in preliminare, 4 in semifinale e 5 in finale, invece gli uomini 6, 4, 6.
I tuffi sincronizzati dal trampolino e dalla piattaforma, invece sono due: preliminare e finale. La classifica finale è determinata ai soli punteggi conseguiti nella fase finale.
I concorrenti, uomini e donne, eseguono 5 tuffi: due con grado di difficoltà 2,0 e tre senza limite. Entrambi i tuffatori devono eseguire simultaneamente almeno un tuffo in avanti, un tuffo indietro e un tuffo combinato (un atleta in avanti e uno indietro).
Si conclude, con la pillola di questo giovedì, il nostro viaggio nelle discipline acquatiche. La prossima settimana vi aspettiamo per scoprire come sono andati i nostri atleti alle Olimpiadi, anche se siamo certi che molti di voi sono stati incollati alla TV a fare il tifo per la nostra Italia!